
SOLLEVARSI DA TERRA OVVERO IL SOL LEVARE DALLA TELA
Caro Gianmaria,
Accade sempre qaundo si scrive, nel segnare un’idea per stilare un testo, come quello che andrò a scoprire, tela dopo tela, parlando delle tue opere recenti, di finire a raccontare, sottotraccia, di me stesso.
Tanto più che la suggestione mi è subito balenata in testa sbirciando appena il carnèt di immagini che mi hai presentato. Conoscevo già il guizzo atletico, la figura sospesa, colta nell’attimo in cui fa un balzo verso il cielo sollevandosi da terra per sempre, immortalando la joie de vivre. Quel ramo della tua vita che si propaga in simultanea gioia, distesa e intrisa all’estasi del pitturare, giorno dopo giorno. La semplicità di farlo ti appaga, senti il sollievo ancora di aggiungere luce a tante estati e lunghe primavere. Il fluire luminoso, la misura della tua pittura s’alimentano ancora come lo zampillo dell’acqua che sgorga da una cascata. eppure, subito dopo sono stato sorpreso dai tuoi quadri, diciamo d’ombre, di luce siderale…
Meravigliato nel sottoporti la mia intuizione, suggeritami dal tuo prezioso zigzagare, di figurazione in figurazione, dal ritratto Il salto di guizzante luce agli squarci di paesaggi urbani serotini come Notturna e Notturno alla rotonda. Ecco il mio suggerimento, prova a dipingere lo spazio di una luce lunare, l’universo delle stelle, il sol levare dalla tela, per metterci tutta la poetica di milioni di anni luce, intravisti nel buio delle tue tele. Ci vedo l’attrazione naturale per <<M’illumino d’immenso>> di Ungaretti trasfigurato da una patina figurativa di ricercato graffio felino, un’approccio forse inconsciamente consacrato all’immaginario iconico figurativo del pittore David Lynch.
Chissà forse sono le mie attrazioni, riguardano la mia gioventù cinefila e bolognese quando mi imbambolai a guardare tante volte Erasehead <<Un sogno di cose oscure – lo afferma lo stesso Lynch – ingarbugliate>>. Se così non fosse Gianmaria, io comunque sostengo poeticamente con il mio verso novenario di alternare, a questo punto, il percorso: di muovere lo spazio della notte e del giorno, del sole e delle stelle, nella tua vasta pittura di illuminazione, di debutto iniziatico orientabile in direzione zen e gestaltica, bianca e nera (come lo Ying e lo Yang). Si, Cassarino (forse un cognome assimilabile al cielo stellato) voglio che tu ci rifletta sul mio consiglio o su quello che accadde all’inizio della sua carriera al maestro di figurazione e pittura David Lynch: <<E’ stato uno dei miei quadri. Non ricordo quale ma si trattava di un dipinto quasi completamente nero. C’era una figura che occupava il centro della tela. Quindi mentre stavo osservando la figura nel quadro ho avvertito un leggero spostamento d’aria e ho colto un piccolo movimento. Ho desiderato che il quadro fosse realmente in grado di muoversi, almeno per un po’.>>
Salvatore Schembari